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Romeo And Juliet Are Dead

Dal 4 al 5 aprile 2019
Romeo And Juliet Are Dead

Romeo And Juliet Are Dead © Teatro Nazionale Genova

Ironica e partecipe rivisitazione dell’immortale “Romeo e Giulietta”, il testo "Romeo and Juliet are dead”, nella versione portata in scena da Charioteer Theatre e Piccolo Teatro di Milano, riesce nella non semplice impresa di rivisitare il capolavoro di Shakespeare in modo tanto divertito e divertente quanto profondo.

L’eccellente prova dei tre giovani attori (Paola Calliari nel ruolo di Giulietta, William Davies in quello di Romeo, con il poliedrico Francesco Petruzzelli a interpretare Mercuzio, oltre ad altri personaggi secondari) tiene sempre viva l’attenzione e la partecipazione del giovanissimo pubblico in sala che coglie, attraverso questo spettacolo, tanto l’occasione di fare la conoscenza con un grande classico, quanto quella di vivere un’esperienza di teatro, per larghi tratti, in lingua originale.

“Romeo and Juliet are dead”, ovvero “Romeo e Giulietta sono morti”: questo è il punto. Un amore puro, travolgente, ma destinato a tramutarsi in tragedia. Era davvero necessario? Non poteva forse esserci un’altra via? E perché mai Romeo dovrebbe essere Romeo, Giulietta rassegnarsi a rimanere Giulietta, se ogni speranza è perduta?

In un avvio che ha molto di pirandelliano, i tre protagonisti si confrontano, autonomi e persino critici rispetto al testo scritto dal Bardo per guidarli: questa sera non reciteranno, anzi se ne andranno via, lontano. Lontano da un destino triste, e già scritto. Un suono secco però invade la sala, le uscite sono sbarrate. Non c’è via d’uscita, dunque: Giulietta, Romeo e Mercuzio non possono fuggire dal palco e da se stessi.

Decidono allora di prendersi la loro rivincita, provando a riscrivere il copione, là dove ne sentono il bisogno. Cercando un’alternativa, una scelta. Prendendo anche in considerazione di rinunciare al sogno impossibile, se davvero non c’è possibilità di coronarlo.

Scena dopo scena però, si trovano a scegliere sì, ma di essere se stessi, malgrado le conseguenze. Perché, come racconta la stessa Giulietta in conclusione, se è vero che il sentiero tracciato per lei e il suo amato non conduce alla felicità, è anche vero che l’ardore con cui lo percorrono, incuranti delle conseguenze, il loro sacrificio, anima e animerà mille altre speranze che potranno forse, anche grazie a loro, avere migliore fortuna.

Damiano Verda